La programmazione degli esami

Durante il periodo dell'Impero Romano, un giovane soldato si stava recando a Roma. Era, ormai, nelle vicinanze della città, quando chiese ad un anziano, fermo sul ciglio della strada, quanto tempo ci volesse per raggiungerla. L'anziano gli ripose che non lo sapeva. Il giovane lo salutò e continuò a camminare lungo la sua strada. Aveva fatto pochi passi, quando l'anziano lo chiamò e gli disse che c'avrebbe impegnato un paio di ore. Il giovane gli chiese come mai qualche minuto prima non lo sapesse. L'anziano, allora, gli rispose che non aveva ancora visto il passo della sua andatura.
Nella programmazione di un esame, la prima cosa da fare è capire qual'è la nostra andatura. Per farlo dobbiamo impiegare un'ora (cioè cinquanta minuti come spiegato nel post relativo a quanto tempo studiare) per sapere quante pagine riusciamo a studiare di un certo libro. Se l'esame comporta più libri è necessario ripetere l'operazione per ognuno.
Conoscendo le pagine che riusciamo a studiare, le moltiplichiamo per le ore giornaliere che dedichiamo allo studio per sapere quante pagine riusciamo a studiare ogni giorno. A questo punto, conoscendo le pagine che compongono un libro, capiremo quanti giorni sono necessari per studiarlo. Ai giorni necessari dobbiamo aggiungerne il venti per cento, per esempio se il risultato del conteggio iniziale è stato di venti giorni dobbiamo aggiungerne altri quattro e quindi arrivare a ventiquattro. Il venti per cento che calcoliamo in più riguarda gli imprevisti che possono ritardare il nostro studio. Se si ha uno stile di vita in cui è molto probabile che ci siano degli imprevisti, bisogna aumentare maggiormente la percentuale del venti.
Un'ultima accortezza è quella di calcolare un'ora al giorno da dedicare ai ripassi, come è spiegato nel post relativo a questa tecnica.

 

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